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Susino Sangue di Drago Varietà Autosterile | VivaiPorcella.it

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Susino Sangue di Drago Varietà Autosterile
Susino Sangue di Drago Varietà Autosterile
Le immagini sono a puro scopo illustrativo; le piante variano a seconda della stagione in cui vengono acquistate.

Susino Sangue di Drago
Varietà Autosterile

Prunus domestica
18,00€
Vasi

MATURAZIONE: primi di agosto
POLPA: sanguigna
DIMENSIONE: media
BUCCIA: viola
IMPOLLINATORE: Shiro e Sorriso di Primavera
TERRICCIO: drenante

Cura della pianta

Il susino tollera anche i terreni con buona percentuale di argilla, ma soffre la salinità nell'acqua

Malattie e rimedi

Le malattie più frequenti del susino:
-moniliosi: si sviluppa velocemente in condizioni di forte umidità (normalmente nel periodo primaverile), colpisce tutta la pianta, e si manifesta con l’avvizzimento soprattutto dei fiori.
In un secondo momento, sui frutti maturi è possibile individuare la formazione di zone marcescenti delimitate da anelli concentrici, composti da moltissimi puntini bianchi (segno che il fungo ha iniziato a disperdere le sue spore).
È fondamentale intervenire in maniera tempestiva eliminando i frutti colpiti e i rametti disseccati.
-bozzacchioni (taphrina pruni): malattia che si sviluppa in condizioni climatiche fredde e umide.
I frutti cadono precocemente dalla pianta, o non cadono proprio, mummificandosi e rimanendo attaccati fino all'anno successivo.
I rametti colpiti da questa malattia devono necessariamente essere ben recisi e successivamente bruciati
- ruggine del susino: altra malattia fungina che può apparire durante la stagione umida e piovosa. Si riconosce dalle macchie gialle molto piccole che appaiono sui rami più bassi e sulla pagina inferiore delle foglie dove compaiono anche delle piccole pustole

I parassiti più comuni del susino:
-afide verde del susino: è capace di colpire qualsiasi parte della pianta, rametti, foglie e frutti, e ne succhia la linfa. La conseguenza è chiaramente quella dell‘avvizzimento
-afide farinoso: attacca l'intera pianta esattamente come l’afide verde, ma è ancora più aggressivo

Batteriosi più comuni del susino:
-tumore radicale: il primo sintomo di questo attacco è rappresentato da un indebolimento generale della pianta. Subito dopo faranno la loro comparsa, sul fusto, colletto e radici, ingrossamenti neoplastici.
-maculatura batterica: compaiono alcune macchie sulle foglie, che si contraddistinguono per i bordi particolarmente netti, che con il tempo scuriscono, fino a disseccare e staccarsi, lasciando di conseguenza la lamina bucherellata. Colpisce sia le foglie che i rametti. Le zone colpite dalla malattia presentano una colorazione brunastra, e causano la fuoriuscita di un liquido giallo e appiccicaticcio. Per contrastare tale tipologia di batteriosi è molto utile utilizzare prodotti come la poltiglia bordolese

Il consiglio in più:

Come sempre per evitare l'insorgere di malattie alle nostre piante, è opportuno puntare non tanto sulla cura quanto sulla prevenzione. Questa, se programmata già nella fase di progettazione della messa a dimora delle piante, può essere molto utile per evitare l'insorgere di gravi danni

Vediamo ora alcuni accorgimenti utili:
-scegliere varietà resistenti come ad esempio alcune varietà antiche e su portainnesto mirabolano;
-il sesto di impianto non deve essere troppo fitto, è necessario permettere all’aria di circolare liberamente (condizione imprescindibile per contenere gli attacchi patogeni);
-potare regolarmente: lo scopo della potatura è infatti è quello di garantire un buon arieggiamento delle chiome e la corretta illuminazione:
-i trattamenti a base di equiseto generalmente limitano le probabilità che le patologie si manifestino. In aggiunta devono esserci anche dei trattamenti rameici praticati soprattutto durante la stagione invernale, utili per debellare le forme svernanti del fungo;
-un accorgimento importante riguarda la rimozione delle parti della pianta colpite dalle varie malattie, i cui rametti devono essere ben recisi e successivamente bruciati;
- spesso le malattie fungine sono portate dalla caduta delle foglie che restando a terra molto tempo fanno sì che i patogeni si presentino in primavera ed attacchino le piante. Utile quindi, una volta cadute le foglie, rastrellarle e tenere pulito il terreno;
-è altrettanto utile, al primo accorgimento della malattia, provvedere subito a tagliare la parte infetta (prima disinfettare sempre le cesoie) e successivamente utilizzare un prodotto disinfettante;
-tutte le piante da frutto non amano l'irrigazione ad aspersione, molto meglio la bagnatura con ala gocciolante o manualeIn ogni caso è sempre preferibile bagnare dal basso, questo perchè i funghi patogeni trovano la loro migliore condizione di sopravvivenza sull’acqua che stagna sulle foglie e nell’umidità atmosferica in generale, quindi bagnare le foglie diventerebbe solo controproducente;
-una concimazione equilibrata evita gli attacchi patogeni, ecco perchè è importante segnare a calendario le concimazioni che effettuiamo sulle nostre piante ed i prodotti che usiamo: una concimazione bilanciata è un toccasana per le piante di susino;
-nel momento in cui sulle piante si dovessero identificare gli afidi, è di fondamentale importanza intervenire in modo tempestivo attraverso la somministrazione di specifici insetticidi;
-lo stesso discorso è valido anche per la cocciniglia, capace di creare gravissimi danni alla pianta fino a condurla alla morte.
Per contrastare la cocciniglia (facilmente individuabile e riconoscibile) esistono in commercio prodotti biologici specifici

Consigli utili

Potatura:
La potatura secca di produzione va effettuata verso fine inverno, ovvero febbraio-marzo, mentre la potatura verde va effettuata dopo la raccolta dei frutti. Vediamo nello specifico:
-L'ideale è andare a sfoltire i rami fruttiferi, per evitare il fenomeno dell’alternanza di produzione e per produrre frutti di pezzatura adeguata. Sfoltire i rami significa eliminarne alcuni alla base dove ve ne sono troppi e vicini tra loro. E' preferibile togliere quelli che tendono ad andare verso l’interno della chioma e quelli che si incrociano con altri.
Si possono accorciare i rami misti al di sopra della gemma, ma non quelli di un anno, perché questo li stimolerebbe a vegetare senza dare produzione. L’anno successivo si potranno cimare proprio in corrispondenza di queste formazioni fruttifere.
-Potatura verde: va effettuata dopo la raccolta dei frutti.
E' importante perchè agisce sullo sviluppo vegetativo della pianta, in modo da selezionare le porzioni della chioma più adatte alla produzione e concentrare le risorse sui rami maggiormente fruttiferi
-Altrettanto importante per la costanza produttiva nel tempo in quanto evita l' alternanza di produzione è il diradamento dei frutti
-Succhioni e polloni si possono eliminare in qualsiasi stagione: i succhioni, sono i rami che crescono verticalmente sul dorso delle branche, e i polloni sono quelli se si formano dal portinnesto.
Levare i polloni è fondamentale nelle piante ancora piccole, perché questi rami sottraggono loro molta energia

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